Maria Montessori

Nata a Chiaravalle nel 1870, Maria Montessori aveva insito in lei il senso di missione fin dall’infanzia.

Tra le prime donne a laurearsi in medicina si fece spazio in un’ambiente tutto maschile e portò avanti varie cause coraggiose come l’impegno sociale a favore della donna di quel tempo. La delusione sentimentale e la relazione segreta con un suo collega la portò poi all’abbandono, per tredici anni, del suo unico figlio. Questo ebbe come conseguenza successiva la sua dedizione e la scelta di dedicare la sua esistenza in favore del bambino. Si diede anima e corpo al lavoro iniziando con i “ritardati” mentali del manicomio romano con i quali ottenne dei risultati miracolosi grazie all’intuizione che il problema fosse pedagogico piuttosto che medico.

Spesso fraintesa e combattuta, spirito ribelle, ricercatrice del vero e pioniera di un pensiero nuovo, esiliata in epoca fascista, Maria Montessori fu un profeta che si elevava sopra le parti di qualsiasi credo politico o religioso e proclamava il valore supremo del bambino.

Il suo approccio, volto a formare individui liberi, dotati di senso critico, spaventava in quanto non funzionale al sistema.

Il suo messaggio, grande e spiritualmente elevato, si arricchì ulteriormente nell’ultima parte della sua vita: il settennio trascorso in Oriente (tra India, Pakistan e Sri Lanka). Fu proprio allora che Maria sviluppò la sua visione cosmica ed ebbe modo di incontrare personaggi come Krishnamurti, Gandhi e Tagore che influenzarono il suo messaggio e lo regalarono al mondo in tutto il suo splendore.

Dovendo cercare di riassumere sinteticamente il metodo Montessori è inevitabile che alcune semplificazioni risultino superficiali a chi è già iniziato al messaggio pedagogico di Maria Montessori.